Si attenuano i canglori sul nuovo pericolo incarnato dall’Anarchico #Cospito, la cui condanna al #41bis viene confermata per motivi politici e in vista di scenari sociali davvero foschi; e se ne apre un altro vecchio di 47 anni, legato a quello che fu un fenomeno generazionale ed un riflesso agente collettivo delle necessità di lotta contro il capitalismo, che si diede sul finire di una fase storica e diversa del ciclo di accumulazione del dopoguerra e di lotte del movimento operaio: il caso del sequestro Gancia del 1975, il misterioso X, mai identificato, delle B.R. che riuscì a fuggire durante un conflitto a fuoco con i Carabinieri, il cui esito fu il ferimento e l’uccisione di alcuni agenti dell’Arma e l’uccisione a sangue freddo della Brigatista Rossa Margherita “Mara” Cagol che inginocchiata si era arresa alla cattura. Dopo 47 anni uno dei massimi esponenti di quella organizzazione, Renato Curcio ora ottantunenne, viene indagato per quei fatti. Ricordiamo che Renato Curcio non si è mai pentito, mai dissociato circa l’esperienza della Lotta Armata e delle Brigate Rosse, ha scontato per le sue responsabilità politiche 28 anni di carcere, di cui 14 sotto il regime del “carcere duro”.
Siccome i tempi prefigurano scenari sociali foschi, inquieti ed incerti, la Magistratura che rappresenta e riflette il diritto eguale tra diseguali, ossia la conservazione dello stato di cose presente per mezzo dello Stato di Diritto, aggiunge a Cospito il vecchio ma irreprensibile brigatista Curcio. Il tutto per mandare un monito a chi nel futuro fosco intenda battersi e lottare collettivamente contro l’oppressione capitalista, sebbene Curcio e Cospito incarnano espressioni di diverse necessità dal punto di vista degli sfruttati: il primo una visione di lotta collettiva violenta contro lo sfruttamento e contro lo Stato, il secondo una ribellione violenta degli individui contro il sistema Stato.
Corpi umani sono rilasciati inermi dai flutti del mare sulle spiagge del Crotonese, lì a galleggiare come plastiche senza vita, rifiuti in eccedenza del modo di produzione della merce per il profitto. Così come l’eccedenza di merce finisce in discarica, così come i residui della civile produzione di merce e valore vanno ad inquinare fiumi, mari e l’intero ambiente, così il surplus di vita dei nuovi schiavi del capitale e della sua nuova tratta schiavile giace in mare trasportati dalle maree.
Il Governo Meloni denuncia è colpa dei “trafficanti”. Certamente, ma il “traffico” e la nuova “tratta degli schiavi” ha una composizione ampia e variegata, che va molto al di là del singolo “scafista” di turno, perchè forgiata dalla necessità dell’Italia e dell’Europa di estrarre valore dalla forza lavoro immigrata sottomessa a nuova schiavitù.
Cospito confermato al 41-bis e all’ergastolo ostativo, Curcio indagato dopo 28 anni di galera per fatti di 47 anni fa, la strage degli immigrati nel Mar Mediterraneo – STRAGE VERA – RIMANE IMPUNITA!
A proposito di stragi nel mare, di frontiere armate contro gli immigrati, le responsabilità stragiste dei governi della EU e del governo Italiano e sulla funzione complementare delle ONG, si invita a rileggere questo articolo pubblicato qualche mese fa.