“.. The main difference between Palestinians killing Israeli babies and Israelis killing Palestinian babies, is that the latter is well documented while the former is just a claim and most likely a lie…”
“La principale differenza tra i Palestinesi che uccidono i bambini Israeliani e gli Israeliani che uccidono i bambini Palestinesi, è che il secondo è ampiamente documentato mentre il primo è solo una affermazione e molto probabilmente una bugia…”
È una citazione dal Palestine Chronicle. Effettivamente non vi è alcuna foto o video che testimonia le atrocità attribuite alla resistenza Palestinese.
Circa l’eccidio di 40 bambini nel kibbuz di Kfar Aza, a parte le affermazioni della cronista Nicole Zedeck di i24News (emittente Israeliana), al momento i fatti non sono documentati, tant’è che anche la Casa Bianca ha dovuto smentire di aver ricevuto prove documentate dei bimbi massacrati, così riportano i media Statunitensi.
Del famoso massacro al rave non vi è addirittura alcuna ripresa nemmeno fatta tramite i droni dei 250 e più morti. Le autorità Israeliane affermano che il luogo ancora non “è sicuro” per recuperare i corpi, perchè l’area è troppo vicina al muro che circonda Gaza – ossia quella fortificazione che compone quel lager a cielo aperto che imprigiona un intero popolo. E quel muro armato e fortificato è stato sfondato in più punti dalla inaspettata sollevazione del 7 ottobre.
Ed ecco il punto cari signore e signori! A Gaza da decenni si muore a causa della politica genocida di Israele e dell’Occidente, si muore per i bombardamenti dal cielo colpiti dai razzi e dalle bombe al fosforo Israeliani. Anche si muore perchè viene chiusa la condotta idrica e gli incendi causati dai bombardamenti non possono essere spenti se non con bottigliette d’acqua minerale. E mentre questo accade giorno dopo giorno, anno dopo anno senza alcuna sollevazione di sdegno da parte del democratico Occidente – virtuosa culla del mercato, del libero scambio e della produzione del civil valore capitalistico -, dei giovani Israeliani (molti dei quali con doppia cittadinanza) ritengono di andare proprio lì a far festa.
Quel rave era una festa macabra che danzava sui corpi degli oppressi e dei bambini morti Palestinesi, in sfregio alle lacrime delle mamme e padri Palestinesi e degli sfruttati e oppressi del mondo intero.
Allora vi diciamo, qualora venissero fuori i cadaveri dei macabri festaioli, i loro corpi senza vita non meriteranno da noi alcun cordoglio e giustificare la continua barbarie della pulizia etnica del popolo Palestinese.
In sostanza il mondo del Capitalismo occidentale e delle democrazie liberali avanza la domanda: “condannate la violenza di Hamas sui civili Israeliani”?
La domanda è la formulazione della morale determinata dal rapporto storico diseguale tra sfruttati e sfruttatori in relazione alla produzione del valore e al mercato, per cui la violenza dei primi contro la violenza dello sfruttamento e dell’oppressione è intollerabile, mentre quella degli oppressori sarebbe giustificabile. Riassume il condensato dell’ideologia imperialista che storicamente ancora giustifica il genocidio colonialista e il razzismo sui popoli di colore oppressi in nome della ragione del progresso e della sua crassa democrazia. La domanda viene posta con insistenza per affermare una verità nascosta dal muro di bugie della propaganda dell’Occidente, ossia quella di preparare e giustificare una durissima guerra e la penetrazione nella striscia di Gaza, ovvero la ragion d’essere per Israele e l’insieme dell’Occidente, che per via della crisi generale di un modo di produzione, si trovano costretti a muovere un nuovo genocidio e vanamente cercare di sfuggire al loro inesorabile declino.
Ottanta anni e più di oppressione delle masse sfruttate Arabe e Palestinesi fa quasi un secolo di morti quotidiane, causate dal carnefice Israele per il dividendo delle nazioni imperialiste Europee e degli Stati Uniti d’America. Questa è l’unica violenza che condanniamo e combattiamo.