(Roma, 14 giugno 2020)
È stato ucciso dalla polizia ad Atlanta il 13 giugno.
I media dicono e mostrano un video dove il giovane resiste all’arresto, si difende dal tentativo di essere immobilizzato, cerca di sottrasi alle scariche dei taeser e scappa.
Poi si sentono gli spari: freddato alla schiena con tre colpi di pistola.
UCCISO VIGLIACCAMENTE!
Si perchè non ha importanza se alzi le mani e ti metti a terra, non ha importanza se invece ti difendi perchè hai paura della polizia. Si perchè sai che sei “black” e la polizia puó trovare sempre un pretesto per pestarti a sangue o ucciderti soffocandoti sul selciato, come è successo a George Floyd.
Anche se la schiavitù è stata abolita, gli afroamericani continuano a subire il peso di questo moderno neo colonialismo.
È lo stesso delle bombe intelligenti, dove donne e bambini sono solo “danni collaterali”.
È il razzismo sistemico che tratta gli afroamericani, gli ispanici e gli immigrati come carne da macello. Operai e operaie costretti a lavorare nell’agro industria o nelle fabbriche di macellazione, costi quel che costi: i più di 20 mila operai e operaie malati di covid e i migliaia di morti sono danni collaterali.
È il razzismo sistemico che nei tribunali fà dell’essere dalla pelle scura una aggravante.
La lista è lunga e non finisce qui.
È il razzismo utile per dividere sfruttati bianchi da quelli di colore per sottometterli entrambi al dominio del profitto.
Quindi se in una notte ad Atlanta vieni preso dalla polizia, già sai che forse non finirà bene, ti prende il panico, scappi. Che importanza ha se sei buono o cattivo, cerchi di correre più veloce che puoi.
Gli stessi ammaestratori di serpenti, che ieri dicevano che non tutti i poliziotti sono cattivi, oggi scrivono sui loro media che forse questo ragazzo aveva fatto resistenza. Li leggiamo sui media americani, ma li possiamo leggere anche sulla stampa italiana.
Quindi giustificano l’omicidio vigliacco, o comunque meno grave. Perchè se sei un oppresso e ti prosti in ginocchio meriti la solidarietà del democratico bianco. Ma se non sei del tutto “innocente”, allora… te la sei cercata la rivolverata alla schiena.
Questi signori fanno parte di quella lunga lista che il razzismo sistemico realizza nell’intera società.
E con questi commenti cercano di blandire la gioventù sfruttata bianca che in questi 19 giorni ha lottato e lotta fianco a fianco con i propri fratelli neri e ispanici.
In questi giorni e in queste ore, giovani neri e bianchi a Seattle hanno circondato il distretto di polizia recintandolo e dichiarando quella zona CHAZ: Capitol Hill Autonomous Zone.
Ma altrettante zone vanno liberate e la lotta dovrà essere internazionale. Per Rayshard, George e tutti i “danni collaterali” vittime di questo capitalismo che si contorce nella sua crisi.
E anche qui non potremo rimanere a guardare i lavoratori in sciopero picchiati e caricati dalla polizia, come è successo a Peschiera Borromeo ai lavoratori della TNT, solo perchè prevalentemente sono immigrati.