Oggi in queste ore a Latina i braccianti immigrati Indiani e Sikh stanno manifestando per il permesso di soggiorno di fatto negato (come per altre centinaia di migliaia di immigrati da tutto il mondo residenti in Italia) che ancora attendono da più di un anno e quasi mezzo dalla sanatoria Conte-Bellanova.

Nonostante il Governo Conte avesse promosso questa minisanstoria (secondo lo schema razzista del “pro quota” e “pro tempo”) collegata ai contratti di lavoro da far emergere dal sottobosco del “lavoro a nero” – in special modo dove vige nella piantagione capitalistica legata all’agrobusiness il lavoro forzato, talvolta schiavile – e in maniera temporanea secondo le stagionalità di ingaggio della forza lavoro immigrata nelle campagne, a distanza di quasi diciotto mesi le domande di sanatoria sono state rigettate o – la stragrande maggioranza – è ancora inevasa.
Si rivendica dunque il permesso di soggiorno subito qui ed ora, cui questo blog si auspica, possa essere incondizionato e per tutti, svincolato dal ricatto che lo lega al contratto di lavoro ed alla residenza abitativa idonea che i governi di Centro Sinistra e Centro Destra hanno rafforzato negli anni con le loro politiche securitarie contro gli immigrati (CPR e campi di detenzione, espulsioni di massa, “reimpatrio” nei lager Libici con destinazione finale il deserto del Sahara, militarizzazione dei confini e morti in mare a migliaia, reato di “clandestinità”, ecc.).
A questo razzismo sistemico del capitalismo si aggiunge un ulteriore passaggio determinato dalla offensiva generale del capitalismo che comprime ulteriormente le condizioni generali e complessive della forza lavoro autoctona ed immigrata, declinandola secondo l’oppressione di classe basata sulle linee del colore e che tende a rafforzare quei fattori materiali di contrapposizione razzista di buona parte dei lavaratori autoctoni contro quelli immigrati.
Questi lavoratori immigrati della provincia di Latina (come nel resto di Italia) seppur privi del documento del regolare permesso di soggiorno hanno potuto ricevere la tessera sanitaria temporanea STP e la sua validità per ricorrere alla vaccinazione anti covid.
Chi e più dell’immigrato sottoposto al regime del ricatto razzista ed oppressivo di classe, intuisce che la vaccinazione – cui i governi e gli stati impongono attraverso il camuffamento del Green Pass – è necessaria non tanto per prevenire, ma per accedere alla vita sociale e alle possibilità di campare attraverso il duro lavoro nei campi, nei magazzini, nella assistenza agli anziani e nella produzione di beni e servizi come lavoratori di serie B?
Nei fatti gli immigrati sono coercitivamente sottoposti dal meccanismo impersonale ed istituzionale del Capitalismo a fornire tutte le credenziali documentali obbligatorie – il contratto, l’idoneità abitativa, la fedina penale ed ora il passaporto sanitario – nella speranza di poter campare (sfruttato nel lavoro) come cittadino liberato e non come reo clandestino.
Ma la speranza giá appare davvero vana. Gli immigrati Indiani e Sikh residenti nella provincia di Latina e che lavorano come braccianti nell’agro pontino laziale, hanno ottenuto sì la tessera sanitaria temporanea, hanno ricevuto si la dose del siero sperimentale anti covid, ma il codice sanitario presente sul STP non consente di scaricare il sospirato pass vaccinale. Per loro in cambio dell’esser soggetti alla vaccinazione sperimentale (che dovrebbe renderci tutti liberi di tornare ai propri posti nella società) non vi è nulla in cambio. Nè permesso di soggiorno, nè green pass, solo sfruttamento delle loro braccia e del loro lavoro.

Permesso di soggiorno per tutti e senza condizioni.
Svincolato dal ricattatorio legame con il contratto di lavoro che sottopone i lavoratori immigrati all’arbitrio di padroni e padroncini e che rafforza i fattori di divisione e contrapposizione tra lavoratori autoctoni, immigrati e immigrati privi di documenti.
Contro le leggi razziste Turco-Napolitano, Bossi-Fini e le successive disposizioni applicate al Testo Unico sull’Immigrazione realizzate dai governi di centro sinistra e centro destra negli anni.
Contro le espulsioni ed i reimpatri, contro la militarizzazione dei confini e le stragi di Stato in mare ed ai confini della EU.
Aboliamo con la lotta i CPR e tutti i luoghi di detenzione. Basta repressione nei lager e nelle carceri.
Contro le politiche securitarie, il reato di clandestinità, la repressione delle lotte sociali e dei lavoratori.
Documenti per tutti, repressione per nessuno, via il vincolo del green pass per campare e lavorare.