In questi giorni di guerra in Ucraina, di invio di armi da parte dell’Italia e degli altri paesi EU ed alleati nel Patto Atlantico al governo di Zelensky e dunque a continuare quella guerra fino all’ultimo uomo, donna e bambino sacrificato per i “nostri interessi”. In questi giorni di disobbedienza dei ferrovieri Greci che bloccano il trasporto ferroviario di tank e mezzi armati pesanti verso l’Ucraina e di quello dei lavoratori dello scalo aeroportuale di Pisa ed i scritti USB a fare altrettanto e di altri lavoratori dei porti italiani, il sindacato USB è oggetto di una messinscena dolosa e preconfezionata da parte di ignoti cui dà seguito una operazione poliziesca dei Carabinieri. E’ un attacco sindacale e politico gravissimo nei confronti di una piccola organizzazione di lavoratori troppo poco accondiscendente alle direttive del mercato, del padrone e del governo, soprattutto quando questo non si allinea al sostegno patriottico dell’Italia nella guerra, anzi si allinea al sentimento di quei lavoratori che timidamente e nell’assordante isolamento manifestano la loro opposizione alla guerra.
Questa mattina intorno alle 11:00 a seguito di più telefonate anonime i Carabinieri di Roma eseguono una perquisizione nella sede della USB di Roma in Via dell’Aeroporto 129. Non hanno un mandato di perquisizione ma lo eseguono in forza dell’articolo 4 della legge 152/1975, un provvedimento scritto dell’autorità giudiziaria. La disposizione di legge in questione dà loro pieno nulla osta a procedere, perchè la segnalazione telefonica anonima della mattina aveva fatto esplicito riferimento ad una presenza di armi nei locali uffici sindacali estremamente dettagliata.
Questa è una azione di repressione politica diretta ed esplicita nei confronti di chi organizza le lotte e oltretutto manifesta contro la partecipazione imperialista dell’Italia in questa guerra che essa persegue per interposta persona, così come ci appare una vera montatura con lo scopo di intimidire politicamente i lavoratori, a cominciare da quelli che intendono opporsi giustamente all’invio delle armi alla “resistenza Ucraina”.
Qui il comunicato di solidarietà del SI COBAS Provinciale di Roma alla USB ed ai suoi lavoratori iscritti.