QUELLE STRANE SPARATORIE DI SABATO 20 GIUGNO ALLE ORE 02:19 A SEATTLE. GIU LE MANI DAL “CHOP”, CONTRO LA VIOLENZA RAZZISTA “LEGALE” DELLO STATO ED “ILLEGALE”.

La notte del 20 giugno, circa alle 02:30 del mattino, una raffica di 7 colpi sparati con una arma automatica ha ucciso Lorenzo Anderson, giovane afroamericano di 19 anni, ed un altro uomo di colore è rimasto ferito.

Leonard era un ragazzo che partecipava alla lotta e sosteneva il progetto del movimento di Seattle di liberare le zone ed i quartieri dalla presenza della polizia, da cui dopo ore e scontri con la polizia durante le ore di copri fuoco hanno occupato un’intera area della città costringendo i corpi di polizia ad evacuare il distretto di polizia di Seattle Est zone.

Non è chiaro cosa sia successo, non si conosce la dinamica degli avvenimenti. Ci sono segnalazioni però di testimonianze dall’esterno dell’area occupata di aver visto un SUV nero percorrere la via che fiancheggia il parco “Cal Anderson” (che rappresenta un’area di confine tra la zona “liberata” ed il resto della città), da cui un uomo è uscito ed ha sparato la raffica di colpi in veloce successione.
Queste testimonianze sono riportate anche nel rapporto di polizia relativo alle chiamate al 911 con la descrizione “ha un video di quando c’è stata la sparatoria, però non è chiaro se il video contiene anche il veicolo sospetto o i veicoli sospetti”.

Questo drammatico avvenimento, che vede l’ennesima vittima afroamericana, ha acuito l’isterismo dei politici, dei vertici di polizia, delle organizzazioni di destra e bianche suprematiste, del sindaco di Seattle e dei media contro il CHAZ (o anche CHOP – Capitol Hill Organized Protest”).

La solfa raccontata è la stessa: nel CHAZ vige l’anarchia e la protesta, anarchici di Antifa armati si ammazzano con i militanti del “Black Lives Matter”. I proprietari dei negozi all’interno della zona sono sopraffatti e vandalizzati. Bisogna riprendere la zona occupata e rimetterla in sicurezza sotto il controllo della polizia per il bene e la salvezza di tutti.

Questi i commenti sulla vicenda, che seguono l’isteria di Trump che ha definito il movimento di Seattle come “terroristi locali” ed ha invocato l’uso del pugno duro e della repressione militare.
Così come il tentativo di Fox News ed altre emittenti inventando notizie false sui presunti saccheggi, estorsioni e soprusi nei confronti dei commercianti della zona. I quali viceversa in molti sostengono la protesta anche perché “con il via vai di simpatizzanti” li sta aiutando nella ripresa delle loro attività dopo la chiusura ed il lockdown.

Ma veniamo ai fatti di quella notte. Il Dipartimento di Polizia di Seattle ha postato un video pubblico dell’avvenimento. Nella prima sequenza dalle telecamere di sicurezza attive nella zona si vedono 4 aree dell’area del CHAZ. Una di queste è il campetto adiacente al “Cal Anderson” park. Vi sono alcuni piccoli gruppi di attivisti che in circolo parlano tra di loro. Nelle altre riprese si vedono pochi attivisti che di guardia alle zone di “confine”. Improvvisamente si sentono in rapida successione 7 o più colpi di arma automatica.

Non è una sparatoria, è chiaramente una sola arma che spara una raffica in rapida successione. Immediatamente in tutti e quattro i riquadri delle telecamere di sicurezza si vedono gli attivisti che corrono verso la zona da dove sono stati sparati i colpi. Dell’area precisa dove il fatto è avvenuto (al confine tra il parco “Cal Anderson” e la via di confine E Pine) non vi è disponibilità delle telecamere di sorveglianza (fatto strano perché esattamente sul lato opposto del viale ci sono diversi ristoranti, pub e gelaterie).

Il video della polizia mostra successivamente le riprese in soggettiva della polizia che fa irruzione nella zona. Si intuisce che hanno scudi e tear gas ed ovviamente sono armati.

Oltrepassano le barriere e vogliono spingersi verso l’interno. Il video non ricostruisce quanto tempo è passato tra le raffiche e l’arrivo delle pattuglie.
Il video prosegue con il tentativo delle squadre di polizia di andare fino al parco (filmando anche quanto accade) che viene ostacolato dagli attivisti che poi li circondano e li costringono a tornare indietro.
Il Dipartimento rilascerà successivamente un comunicato ufficiale in cui si sostiene che “gli agenti di polizia hanno tentato di individuare la vittima della sparatoria, ma sono stati affrontati da una folla violenta che gli ha impedito di raggiungere e mettere in sicurezza le vittime. Gli agenti hanno saputo più tardi che le vittime sono state trasportate dei medici del CHAZ presso l’ospedale Harborview Medical Center..

Nelle conferenze stampa successive del sindaco di Seattle, verrà poi dichiarato che la municipalità si adopererà con le forze di polizia per smantellare la zona occupata.

La successione degli eventi sembra però essere differente (che anche il video stesso della polizia avvalora). Appena le due vittime sono state colpite dalle raffiche di mitra, sono scattati i soccorsi dei militanti e dei medici del CHAZ, i quali hanno immediatamente chiamato il Fire Department (vigili del fuoco) per il trasporto immediato, mentre i medici volontari operavano il tentativo di fermare le emorragie.
I Vigili del Fuoco hanno risposto che non sarebbero andati all’interno della zona se non previa messa in sicurezza da parte delle forze di polizia.
Immediatamente veniva concordato il trasporto dei feriti nell’area di “scambio” al confine della zona “liberata”. Trasportate le vittime urgentemente lì, non vedendo alcun mezzo dei Vigili del Fuoco già ad aspettarli e vista la gravità della situazione, gli attivisti hanno portato direttamente con veicoli privati le vittime all’ospedale (così come poi hanno immediatamente informato il comando dei vigili del fuoco).

Quando la polizia è arrivata successivamente, gli attivisti di fatto hanno respinto le pattuglie di polizia motivando che non c’era nulla più da soccorrere, i feriti erano già stati trasportati via d’urgenza. Ed oltretutto che ci stavano a fare lì in tenuta antisommossa?
In sostanza è falsa l’affermazione che è stato impedito alla polizia di “soccorrere” i feriti. Il soccorso è stato fatto da sé, dai militanti stessi del movimento.

C’è poco da aggiungere, se non confermare quanto dichiarato immediatamente dai gruppi di militanti e gli organizzatori del movimento di Seattle: “lo scorso anno una donna è stata uccisa a colpi di pistola durante la sera nella stessa area, nonostante a nemmeno di 200 metri ci fosse il Dipartimento Est (quello evacuato dal movimento) e la polizia a pattugliare le strade” (e ha ragione se pensiamo che solo la scorsa Domenica la città di Chicago ha dovuto registrare 68 sparatorie). Ed è stato aggiunto che sicuramente questa sparatoria è conseguenza dell’isteria e della volontà di attaccare e a diffamare il CHOP. C’è la consapevolezza che il clima di aggressione politica del governo federale, dello Stato contro il movimento di Seattle stia producendo – intenzionalmente o non, poco importa – azioni di repressione violenta “illegale” ad opera dei movimenti della destra bianca, suprematista e razzista.

Già nei giorni precedenti ci sono stati episodi violenti ed attacchi di singoli “bianchi” contro i manifestanti e gli attivisti del CHOP, anche con armi in pugno.

Così come registriamo le intimidatorie spedizioni di suprematisti bianchi nei confronti degli scioperi dei lavoratori dell’agro business nella Yamika Valley.

La polizia non dà sicurezza, la polizia è lo strumento della repressione razzista contro le comunità afro americane, ispaniche, di immigrati e contro i lavoratori. L’isteria del governo dello Stato, il razzismo istituzionale soffia e rafforza il prurito delle vigliacche squadracce bianche.
Un altro afro americano di 19 anni è stato ammazzato vigliaccamente.

IL SUO NOME ERA LORENZO ANDERSON, AFROAMERICANO.

CONTRO LO STATO, IL RAZZISMO, LA POLIZIA E CONTRO TUTTE LE SQUADRE BIANCHE SUPREMATISTE, GIU’ LE MANI DAL CHOP DI SEATTLE!


https://www.thecut.com/amp/2020/06/whats-going-on-in-chaz-the-seattle-autonomous-zone.html

https://www.capitolhillseattle.com/2020/06/one-reported-dead-one-wounded-in-overnight-capitol-hill-protest-zone-shooting/

https://www.capitolhillseattle.com/2020/06/theyre-kids-19-year-old-remembered-in-the-aftermath-of-capitol-hill-protest-zone-shooting/

Il rapporto della polizia: https://drive.google.com/file/d/1THlkzsfCff69ptPck47yPyCTAE-e6WF7/view?fbclid=IwAR1qC_sb4GoTP4JeBKvW_GzJ6a2yiRX6FmaKC7pUghUuX8g0abciUtoJLMo

Il video delle telecamere di sicurezza: https://www.youtube.com/watch?v=cefDp_rsfgo&fbclid=IwAR2OsDxRC20pB_tzVuqeNYC6ryU8htnwC1qu9Nq-ME8fJsU5hr7mxNKpUiI#action=share

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: