Il cáos elettorale negli USA

CÀOS ELETTORALE, CÀOS NELLO STATO BORGHESE, CÀOS GENERALE. QUALE PROSPETTIVA PER LA NOSTRA CLASSE, PER GLI SFRUTTATI NERI, BIANCHI E MARRONI NEGLI USA?

Allora,

Già ieri notte manifestazioni BLM ci sono state fino alle prime ore del mattino a Washington D.C. e in contemporanea ma su fusi orari diversi a Portland, Seattle e L.A.
Le manifestazioni spontanee sembrano essere scattate appena Trump ha dichiarato che stava vincendo, ma che bisognava vigilare contro la truffa elettorale.

E stiamo parlando di nemmeno 14 ore fa. Durante il weekend ci sono stati rally filo Trump in molti stati, in particolare in Colorado dove poi Trump ha perso.

Ci sono state manifestazioni e contromanifestazioni presso alcuni seggi.

Intanto prosegue un testa a testa sul filo di lana, che di sicuro ci dice: è finita l’epoca in cui una volta finita la contesa elettorale, il Presidente diventava il presidente di tutti. La polarizzazione sociale e di classe sembra precipitare.

Trump sembra vicino alla vittoria, ma c’è il conteggio dei ballots in mail che comincia a controbilanciare il parziale a favore di Biden. Biden potrebbe vincere, ma non stravincere.

Trump reagisce, ma è la sua base che ruggisce. Trump opta per i mezzi “legali” e costituzionali, chiede il riconteggio di tutti i voti nel Winsconin e lo stop dello spoglio delle schede negli altri Stati in bilico.
I manager repubblicani ai seggi contestano che la verifica delle schede non è accurata, che alcuni voti a favore di Biden vengono conteggiati due volte.

Di fatto sono quasi 4 ore che le percentuali dei voti perbl’uno e per l’altro candadidato in questi Stati non progrediscono granchè.

Da quando Trump ha invocato lo stop dello spoglio e il riconteggio nel Winsonsin è passato il tempo di uno starnuto.
Una organizzazione “bipartisan” COUNT EVERY VOTE è spuntata dal nulla.
(counteveryvote.org).
Si prefigge di sostenere il conteggio accurato dei voti, nel rispetto della volontà di voto di ogni cittadino, ma contro l’halt chiesto da Trump. La cosa è dubbia e l’iniziativa viscida, per il suo contenuto di difesa dello Stato costituzionale.
Se non fosse, peró, che a sostenerla sono scesi già in piazza a New York, Boston, Detroit e a Philadelphia al grido “count every vote”. Le manifestazioni, il corteo è PROTETTO DA UN SERVIZIO D’ORDINE con giubbetti arancioni.
È la prima volta che vediamo una scesa in campo – per certi aspetti spontanea – della
middle class democratica durante questa campagna elettorale. Ma potrebbe anche essere realmente una middle class bipartisan che si agita per scongiurare il peggio.

Ovviamente è una mobilitazione nel solco della difesa dello Stato, del diritto Costituzionale, quanto quella del “popolo” trumpista che chiede di fermare lo spoglio delle schede.
Tendenzialmente la borghesia liberale e democratica BIANCA (anche si vi è anche parte della middle class nera), scende contro Trump (anche se gli slogan e la piattaforma non sono direttamente contro di lui), ma principalmente risponde ad una necessità superiore delle forze del capitale: non lasciare la piazza e le strade al movimento BLM, alle ragioni ed alle energie della rivolta proletaria nera e multirazziale contro il razzismo sistemico e il capitale razzializzato di questa lunga e calda estate.

MA NON FINISCE QUI: mentre a Philadelphia (la contestata Pennsylvania) sfilano per le strade i “count every vote”, per questa sera è già in programma la mobilitazione per il “black lives matter” contro l’assasinio di Walter Wallace di qualche giorno fa. Si perchè nonostante i media fossero tutti focalizzati sulla campagna presidenziale le proteste (con decine di arresti soprattutto a Brooklyn) sono proseguite durante la scorsa settimana ed il weekend.

Si incroceranno, si terranno distinte queste due piazze o si guarderanno l’una dall’altra con diffidenza? Una piazza (del ceto medio liberals, dunque del capitale) ed un’altra piazza (quella di un proletariato di tutti i colori senza riserve e di ceto medio già impoverito e sprofondato nella crisi): quale delle due eserciterà una attrazione verso l’altra?
La speranza del Comunista è alquanto ovvia, che la seconda piazza prevalga su quelle trumpiste e quelle democratiche creando un ulteriore scisma sociale che separi il grano da loglio.

MA NON FINISCE QUI:
La Guardia Nazionale è già allertata e presente in queste città. Anzi era già preallertata.

https://www.businessinsider.com/national-guard-troops-across-us-brace-for-election-unrest-2020-11

Càos senza fine. Momenti difficili per la nostra classe.

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