I compagni e amici della Internazionale Vitalista dell’Urbe hanno fatto un ottimo lavoro a presentare in italiano la traduzione dell’intervista di Brooklyn Rail al collettivo Comunista Internazionale Chuang.
L’intervista, che invito a leggere qui dal sito della Internazionale Vitalista, offre chiarezza circa gli elementi reali che hanno caratterizzato la gestione della pandemia in Cina. La realtà delle cose è diversa da quanto il mainstream occidentale ha raccontato per mesi e che continua a raccontare. Una narrazione volutamente falsa per gli interessi capitalistici Occidentali, volti ad accelerare la centralizzazione autoritaria dello Stato capitalistico attraverso i colpi dello stato di emergenza per i fini cosiddetti di salute pubblica (salute si, ma di di conservazione reazionaria dell’accumulazione del capitale in crisi generale sulla scala mondo).
L’intervista offre altri spunti di ragionamento sul rapporto tra la comunità sociale e lo stato nello Hubei e a Whuan che se non è stata esplicitamente antagonista allo Stato del PCC, sicuramente è stata alternativa ed al di fuori delle istituzioni.
Questo in barba a tanta cosiddetta sinistra antagonista d’occidente che riguardo le misure pandemiche messe in campo dagli Stati dapprima è stata passiva, per poi finire nel sostegno implicito ed alla coda dello Stato capitalistico ed alle sua governance generale autoritaria di salute pubblica giustificandone le misure sanitarie come il male minore o in rispetto della oggettiva scienza che le ha raccomandate e continua a farlo di imperio. Il ritornello che ha accomunato sia il comunismo stalinista che quello antistalinista è il ripetere a bla bla bla “vedete lo Stato Cinese: ecco cosa e come lo Stato Italiano avrebbe dovuto fare e dovrebbe fare”. Insomma la soggezione allo Stato del capitale di questa sinistra.
Che poi i compagni del collettivo Chuang ritengono che ci sia stata nell’epoca di Mao una fase di processo della rivoluzione contadina verso il socialismo questo è un aspetto al momento secondario, mentre è decisivo il loro antagonismo da comunisti rivoluzionari allo Stato capitalistico del PCC ed al capitalismo cinese.